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al testo di Teresa Milioto
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non vale più la morte nel tesoro distinto di colori. baluardo indistinto delle tempie: inizio e vino rosseggiano le ore accordando a dio l'arpa di una materia universale. (muto virtuosismo di sinfonia incompiuta, caddi dal tuo braccio di notte, beatrice detta, abitata e avvelenata, tua stanza perfetta di metallo e l'orecchio bello sentivo con le labbra. muto virtuosismo di gonne sollevate, intermittenze, erba d'oro e bianco di pelle. come è finita. al sud la vita, l'unica mia nell'ultima sillaba di un canto popolare è finita nel grano, nell'umido di un legno di pioggia, nel gocciolio di una fontana, quella sinfonia incompiuta dell'essere animali di riflessione o di riflesso come l'aureola ai morti. e avere il tempo di scrivere quando è difficile migrare). non vale più la morte e cieco il mondo per gli amanti, gli amanti dell'assoluto amore: nella fretta pietrificata che sia in salvo la loro distruzione. (Nelle note: Jacqueline du Pré, Adagio and Fugue in C, BWV 564) |
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